Dal 4 al 10 ottobre 2021 si è svolta la Settimana Nazionale della Dislessia, nell’ambito della European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).

Quanti sanno realmente cos’è la dislessia e come supportate quegli alunni che presentano questa difficoltà dell’apprendimento di origine neurobiologica?

Certamente non sempre è semplice definirla per sua complessità e per il ventaglio di sfumature che presenta nel manifestarsi.

In particolare, sappiamo che la dislessia è un disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo), coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, ossia interessando le sole competenze strumentali degli apprendimenti scolastici (Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità CC-ISS, 2011).

L’alunno cioè non legge in modo accurato e fluente e presenta anche scarse abilità nella scrittura (ortografia).

Lo studente quindi, avendo difficoltà nella componente fonologica del linguaggio, ha di conseguenza anche dei problemi nella comprensione dei testi scritti e un vocabolario ridotto rispetto ai coetanei.

Come identificarla?

Un genitore o un insegnante può notare che il bambino fa fatica a:

• metter insieme le lettere
• leggere in modo fluente
• leggere ad alta voce
• riassumere alla fine della lettura completa di un testo e…fare i compiti è un vero e proprio tormento!

Inoltre, appaiono evidenti:

• ritardo nel linguaggio
• nel periodo dell’apprendimento della lettura, il bambino cerca di “tirare ad indovinare” la parola del testo scritto
• difficoltà nel “mettere insieme il suono con la parola (grafema)”

Notati i campanelli d’allarme,cosa dovrà fare un genitore?

A questo quesito ha risposto ampiamente Maurizia Guderzo (autrice, insieme a Giacomo Stella, pioniere degli studi sulla dislessia, del libro “I disturbi del linguaggio parlato e scritto. Criteri diagnostici”-1990) sul suo sito:

1. Parlare con il pediatra
2. Parlare con gli insegnati
3. Scegliere un buon centro specialistico a cui rivolgersi
4. Raccogli informazioni sullo svolgimento della valutazione
5. Preparati al primo colloquio
6. Prepara tuo figlio alla valutazione
7. Sostieni tuo figlio durante la valutazione

In particolare:

1. Un primo test sarà misurare il QI (Quoziente intellettivo) che nei dislessici risulta essere sempre al di sopra del 75 (soglia minima). E’ da ricordare che i dislessici NON presentano un ritardo mentale, anzi, spesso risultano avere un QI superiore alla media.
2. Incontrare un neuropsichiatra che valuterà la presenza o meno di deficit sensoriali
3. Incontrare uno psicologo che valuterà la difficoltà nella scrittura/calcolo/lettura/ortografia (in rapporto anche all’emotività del bambino)

Link di riferimento

https://genitoriedsa.wordpress.com/2016/08/08/diagnosi-dsa-7-compiti-dei-genitori/

Questo però, e parlo da insegnate, non dovrà allontanare il bambino dalla lettura o farla immaginare come “la montagna insormontabile”.

Ci sono delle tecniche semplici e molto efficaci, che dovrebbero seguire insegnanti e genitori, per far sì che il bambino s’innamori della lettura e non ne abbia paura ma che semplicemente l’affronti con serenità, sostenuto dall’amore per la scoperta e la forza della curiosità.

Di seguito in pochi minuti i suggerimenti di W La Dislessia :

Consigli di lettura per bambini

“Spulciando” tra i libri Copyright 2021 ho scoperto un libro che narra una storia ironica e divertente per bambini nascondendo tra le righe un utile ripasso di ortografia e grammatica con un forte e coinvolgente richiamo alla cooperazione e alla solidarietà.

La storia Dyslexia Friendly è simpatica, letta anche dagli occhi di un adulto, supportata da un collegamento web attraverso QR-Code dove poter trovare le soluzioni ai quesiti rivolti durante il cammino di lettura.https://www.lafeltrinelli.it/yole-alla-conquista-della-sgrammatica-libro-nadia-levato/e/9788896084731#cc-anchor-dettagli

E per completare il viaggio di oggi vi lascio con un breve e bellissimo video :