Se sono sicura di una cosa è che la tanto discussa DAD non ha certamente fermato la scuola né tantomeno i docenti.
Non parlo solo di lezioni su argomenti curriculari ma anche di attività creative, di socializzazione ed integrazione.
Ogni docente ha tirato fuori di sé il suo meglio, la sua massima espressione nel campo delle competenze trasversali grazie all’empatia, alla creatività e al puro senso di amore per il proprio lavoro.
Si è in questo modo arrivati a progettare, ideare, realizzare lezioni informali e memorabili per la loro unicità in altri tempi impensabili.
E’ così che è nato il viaggio d’istruzione virtuale per la mia classe seconda all’inizio del terribile periodo COVID.
Non bisognava abbandonare i sogni, non bisognava fermare l’immaginazione né il senso della speranza nella certezza che tutto sarebbe finito.
Ecco l’idea di viaggiare insieme nonostante tutto!
Gli alunni hanno partecipato attivamente alla scelta della meta, delle attività da svolgere, dei luoghi da visitare.
E non solo…hanno elaborato un planning del viaggio: mezzi di trasporto, orari, hotel, ristoranti e relativi costi.
Un viaggio in tutta regola che ha previsto anche una relazione finale ed un test di gradimento.
Cosa dire?
Esperienza da ripetere al di là della DAD.
Sperimentazione altamente formativa: gli alunni hanno messo in campo tutte le loro competenze integrandole tra loro e sviluppando non solo il senso organizzativo ma anche di appartenenza ad una comunità e di responsabilità verso gli altri.
Come disse George Bernard Shaw:
«Quello che vogliamo è vedere il ragazzo alla ricerca della conoscenza,
e non la conoscenza alla ricerca del ragazzo».
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TKS