L’importanza della motivazione nell’ambito dello studio è fondamentale per il successo degli studenti. Una buona motivazione spinge a impegnarsi attivamente nel processo di apprendimento, mantenere uno spirito positivo e perseguire i propri obiettivi. Senza una solida motivazione, gli studenti potrebbero trovarsi disinteressati, distratti e poco inclini a dedicare tempo ed energie allo studio.
Una motivazione intrinseca, basata sulle proprie passioni, interessi e obiettivi personali, favorisce la volontà di imparare e raggiungere i propri obiettivi.
Gli studenti motivati godono di numerosi benefici nell’ambito degli studi. Essi dimostrano un maggiore impegno e partecipazione attiva durante le lezioni, sviluppando una maggiore autonomia e senso di responsabilità. Inoltre, i discenti motivati sono in grado di mantenere uno spirito positivo anche di fronte alle difficoltà, cercando soluzioni e utilizzando le risorse a disposizione per superare gli ostacoli.
Questo atteggiamento positivo si traduce in una crescita delle competenze, dell’autostima e nel raggiungimento di livelli di performance più elevati.
Effetti negativi della mancanza di motivazione
La mancanza di motivazione degli studenti può avere conseguenze negative per il loro rendimento e benessere. Quando gli studenti sono privi di motivazione, possono manifestare scarsa attenzione e interesse durante le lezioni, con un conseguente calo delle prestazioni scolastiche.
Inoltre, la mancanza di motivazione può generare frustrazione, insicurezza e senso di fallimento negli studenti, influenzando negativamente la loro autostima e il loro coinvolgimento nel processo di apprendimento.
Cosa fare?
Secondo la Teoria dei sistemi motivazionali di Ford (1992) la motivazione è data da 3 elementi:
- Obiettivi personali (cosa voglio?)
- Emozioni (che emozioni provo in relazione all’obiettivo?- soddisfano i bisogni fondamentali?)
- Previsioni di successo (posso raggiungere l’obiettivo? Ho le capacità necessarie?)
La motivazione è quindi orientata al futuro.
E’ fondamentale per un docente saper trasmettere allo studente il valore attribuito al compito in modo che lo interiorizzi e lo faccia proprio e contestualmente lavorare anche sull’autostima per creare uno spirito positivo verso la sfida stessa.
L’insegnante, partendo da questa consapevolezza, può adottare alcune delle teorie più note sulla motivazione nell’apprendimento e partire da questa riflessione:
Il docente, inoltre, non deve tralasciare l’analisi della Basic Human Value Theory con il suo campione di 75 000 soggetti in 68 paesi.
La cosiddetta “Teoria dei valori umani fondamentali” è una teoria della psicologia interculturale e dei valori universali sviluppata da Shalom H. Schwartz che identifica dei valori umani fondamentali, ciascuno distinto dalla motivazione o dall’obiettivo sottostante, e spiega come le persone di tutte le culture li riconoscono.
I valori riconosciuti sono interconnessi e si influenzano a vicenda, poiché il perseguimento di uno qualsiasi di essi risulta in un accordo reciproco (conformità e sicurezza) o in un conflitto con almeno un altro valore (benevolenza e potere).
Secondo tale teoria ciascuno degli undici valori universali ha un obiettivo centrale che è la motivazione sottostante:
In un articolo del 2012, Schwartz e colleghi hanno perfezionato la teoria dei valori di base con un insieme esteso di 19 valori individuali che servono come “principi guida nella vita di una persona o di un gruppo“.
Insomma…
Dopo essersi approcciati a teorie, studi e considerazioni varie il docente ha il compito di esplicitare gli obiettivi delle attività nel modo più chiaro possibile e chiarire quali abilità sono richieste e da sviluppare.
Inoltre, l’obiettivo deve essere associato a emozioni positive per gli studenti: vanno quindi valutate quali emozioni determinati obiettivi attivano negli studenti.
Bisogna partire dagli interessi per raggiungere obiettivi definiti.
L’insegnamento deve essere un processo che stimoli negli alunni il desiderio di assumere il controllo del proprio apprendimento, ma che offra anche livelli di coinvolgimento adeguati alle capacità di ciascun alunno di raggiungere obiettivi specifici di apprendimento (McCombs – Pope,Come motivare gli alunni difficili, Erickson, p. 30-31).
In conclusione…prima di mettersi alla prova bisogna ricordare che gli studiosi sono concordi nell’individuare nella motivazione tre elementi fondamentali, e precisamente:
1. gli obiettivi: per obiettivo si intende la rappresentazione mentale di un evento desiderato o da evitare;
2. le reazioni affettive che accompagnano i vari momenti del comportamento motivato, dalla consapevolezza dell’obiettivo (che può suscitare attrazione e interesse, oppure noia, paura, etc.) al successo o insuccesso di tale comportamento;
3. le percezioni, o aspettative, che l’individuo ha relativamente alla propria capacità di raggiungere l’obiettivo e alle risorse che l’ambiente gli offre. Tali percezioni sono influenzate dalle esperienze di successo e insuccesso, dall’atteggiamento dei genitori e insegnanti, dal clima della classe, e così via.
LA MOTIVAZIONE DEGLI STUDENTI… NON SI IMPROVVISA